Lettera al ministro della Procura di Torino

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PROCURA DELLA REPUBBLICA

PRESSO IL TRIBUNALE DI TORINO

Prot. n. Al Sig. Ministro della Giustizia

(on.le Andrea ORLANDO)

MINISTERO DELLA GIUSTIZIA

R O M A

E p.c. Al Sig. Procuratore Generale della Repubblica

presso la Corte d’Appello

TORINO

Oggetto: Dichiarazione di solidarietà nei confronti della Magistratura Onoraria da parte dei magistrati della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torino

Egr. Sig. Ministro,

nell’ovvio e doveroso rispetto delle competenze del Governo e della S.V., mi permetto inviarLe in allegato un documento attestante la solidarietà che i magistrati di questa Procura della Repubblica hanno voluto manifestare, in considerazione delle loro richieste e delle giornate di proclamata astensione dalle attività giudiziarie (da oggi al 24 c.m.), ai magistrati onorari, di cui conoscono ed apprezzano la dedizione al lavoro giudiziario.

Resto a Sua completa disposizione per ogni eventuale necessità conoscitiva, porgendole anche a nome dell’Ufficio, cordialissimi saluti.

Torino, 20 ottobre 2014

IL PROCURATORE DELLA REPUBBLICA

(dott. Armando SPATARO)

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PROCURA DELLA REPUBBLICA

PRESSO IL TRIBUNALE DI TORINO

Dichiarazione di solidarietà nei confronti della Magistratura Onoraria

(Torino, 20 ottobre 2014)

Il carico di lavoro degli uffici di questa Procura (come di tutte le Procure della Repubblica italiane) non sarebbe in alcun modo sopportabile, considerando il numero di magistrati ad essa destinati ed i problemi connessi ai deficit delle altre risorse umane e materiali effettivamente disponibili, senza l’ausilio e la collaborazione dei magistrati onorari, nella specie dei Vice Procuratori Onorari (V.P.O.) .

I Vice Procuratori Onorari non sono però soggetti avulsi dalla ordinaria attività della Procura a cui ricorrere occasionalmente, solo per coprire provvisorie carenze strutturali.

Al contrario, si tratta di magistrati onorari che esercitano le funzioni giudiziarie non certo in modo occasionale e privo di motivazione, ma – anzi – con encomiabili dedizione e professionalità.

Del resto, la delicatezza della funzione e la necessaria preparazione al tipo di attività loro richiesta non consentirebbero di ipotizzare il ricorso a figure di collaboratori provenienti da un bacino di “cooperatori” estemporanei e non inseriti nel tessuto dell’ufficio.

Il contributo che i VPO forniscono quotidianamente al lavoro della Procura, peraltro, non si riduce alla mera copertura del ruolo di P.M. nel corso delle udienze avanti ai Giudici di pace o al Tribunale monocratico, ma si sviluppa in ulteriori attività, tali da farne stretti collaboratori dei Pubblici Ministeri togati.

Ipotizzare una figura di magistrato onorario che eserciti le funzioni giudiziarie in modo occasionale e precario è dunque inconcepibile.

Una riforma dello status della magistratura onoraria, che tenga conto di tale realtà (del resto ben nota a magistrati ed avvocati) e della necessità di tutelarne la indipendenza, non può perciò ridursi ad una mera proroga – più o meno prolungata – del loro precariato ma deve tendere ad una onorevole stabilizzazione del loro impegno professionale, riconoscendo alla categoria – sul piano delle garanzie previdenziali ed assistenziali – i diritti che derivano dagli anni di lavoro dedicati interamente alle funzioni giudiziarie ed evitandone negativi condizionamenti inevitabilmente legati alla mancanza di prospettive.

La richiesta di riforma dello status dei magistrati onorari, in nome della quale essi iniziano oggi l’astensione dalle loro attività per la durata di cinque giorni, non deve essere quindi vista come la richiesta di una categoria di operatori del diritto che cerca di tutelare supposti privilegi acquisiti “a basso costo”.

Non tocca a noi magistrati la elaborazione – che auspichiamo con forza – di possibili soluzioni costituzionalmente compatibili, ma, rispettosamente, riteniamo doveroso far sapere alle Istituzioni competenti che, senza l’apporto stabile della magistratura onoraria, la già precaria funzionalità degli uffici giudiziari ed, in genere, i tempi della giustizia ne risulterebbero ulteriormente pregiudicati con immaginabili ripercussioni negative sul piano della credibilità dell’amministrazione della giustizia.

E’ in solo questa prospettiva che i magistrati della Procura della Repubblica di Torino dichiarano la loro solidarietà ai magistrati onorari, auspicando attenzione e favore nei confronti delle loro rivendicazioni

I Magistrati della Procura della Repubblica

presso il Tribunale di Torino