I CONGRESSO DI UNIMO

A dispetto delle previsioni meteo scoraggianti, il I Congresso di UNIMO “Magistratura professionale e magistratura onoraria per una giustizia efficiente” si è regolarmente svolto nella Capitale, dove mai prima d’ora, la nostra associazione si era presentata al fine di raccogliere le opinioni e confrontarsi con i problemi di efficienza della giustizia, mettendo a confronto diverse posizioni in una tavola rotonda molto entusiasmante: Associazione Nazionale Magistrati, mediante il suo presidente Dott. Sabelli; rappresentante dell’Ufficio legislativo Dott. Massimo Orlando; rappresentante della Sezione Civile del Tribunale di Roma, dott.ssa Di Florio; rappresentante delle Sezioni Penali di Roma, dott. Carlo Sabatini; dott.ssa Rossana Ferrari e Dott.ssa Stefania Cacciola, rispettivamente presidente e vicepresidente di UNIMO, giudici onorari di Genova e Catania di esperienza ventennale, e dott. Stefano Marretta, Vpo della Procura di Genova. Presenti per la G.E.C. di ANM la dott.ssa Alessandra Galli e Angelo Busacca. I lavori sono stati introdotti con i saluti del Presidente della Corte d’Appello di Roma, dott. Panzani, il quale ha stupito i presenti con un elogio alla magistratura onoraria, e proposta di riforma che, nell’ottica della maggiore efficienza della giustizia, impegni il governo ad investire maggiori risorse, umane ed economiche, concretizzandosi, quanto alla magistratura onoraria, in una giusta retribuzione ed un più completo e razionale utilizzo della sue professionalità.
IL titolo del congresso si è rivelato perfettamente in linea con i contenuti proposti dalle varie personalità invitate alla tavola rotonda, si è notata immediatamente una convergenza di posizioni tra il dott. Sabelli e i rappresentanti dei magistrati professionali con le posizioni di UNIMO, quanto alla riforma specificamente da approntare quale regime transitorio per le migliaia di magistrati onorari che svolgono funzioni giurisdizionali (Giudici Onorari di Tribunale, Vice Procuratori
Onorari e Giudici di Pace), anche da decenni, in seguito alle reiterate proroghe ad opera del legislatore.
Immediatamente si è posta in luce la necessità, come ribadito dal presidente SABELLI, di non disperdere le professionalità acquisite in questi anni di lavoro sul “campo giustizia” sia civile sia penale”, con il doveroso riconoscimento di due elementi assolutamente di rilievo: 1)
indeludibilità, per la magistratura professionale, dell’apporto della magistratura onoraria; 2) uguaglianza tra magistrati professionali e onorari quanto alle funzioni esercitate, come riconosciutaanche a livello europeo, con la “raccomandazione n. 12/2010 del Comitato dei
Ministri europei sui giudici: indipendenza, efficacia e responsabilità”. Tale provvedimento, invero, estende il suo campo di applicazione espressamente anche ai giudici onorari, con tutto il suo bagaglio di principi di indipendenza, terzietà del giudice, il principio del giudice naturale, di selezione e controllo della professionalità di tutti i giudici. Ricorda, inoltre, il presidente SABELLI, di aver già compiutamente espresso dinnanzi alla Commissione Giustizia il favore della ANM, sia pur con qualche puntualizzazione, verso un disegno di legge che contempli: un doppio binario per i “vecchi magistrati onorari e i “nuovi”; uno Statuto unico della magistratura onoraria; il riconoscimento della dignità del magistrato onorario; il superamento del concetto del magistrato onorario come supplente (con certe ricadute nella individuazione della competenza mediante attribuzione degli affari, e della incompatibilità per tutelare l’immagine dell’imparzialità).
Il congresso è stato estremamente utile non solo per confermare alleanze, ma anche al fine di rendere pubblica la posizione del rappresentante dell’Ufficio legislativo del Ministero, il dott. Massimo Orlando, la cui presenza ha consentito una certa disclosure della riforma che vorrebbe venire alla luce in tema di magistratura onoraria e di giustizia, ancora non ufficialmente pubblicata, perché giacente alla bollinatura. Ebbene, incalzato dalle evidenti aspettative dei presenti e dei relatori, il dott. Orlando ha confermato l’intenzione ministeriale di dar luogo a quel doppio binario auspicato dall’unanimità delle parti e molto sostenuto da UNIMO, con particolare riguardo alla rinnovabilità dei mandati per i già facenti funzioni, sino ad una età pensionabile, anche laddove la reiterazione oltre i 16 non sia in grado di garantire tale traguardo; tale reiterazione porrebbe un problema di rilievo costituzionale, ma Orlando ha ammesso che la questione peculiare è all’attenzione dell’ufficio legislativo, anche per i suoi risvolti economici. Altrettanto confermata la volontà di superare la sperequazione tra il trattamento economico dei giudici onorari e vice procuratori da un lato ed i giudici di pace da un altro: nessun cenno tuttavia ad impegni ufficiali in tema di previdenza e di quantificazione degli emolumenti.
Certamente, la questione dei magistrati onorari già in servizio non vuole essere riaffrontata in futuro anche per quelli da immettere secondo lo schema dell’ufficio del processo di matrice governativa, che brevemente è stato illustrato dal dott.ORLANDO, senza pretesa di esaustività, anche perché i tratti di “fungibilità e di precarietà dei soggetti inclusi nel suddetto ufficio non sono stati condivisi da tutti i
presenti: in particolare, la dott.ssa Di Florio ha evidenziato la difficoltà di programmare un serio lavoro organizzativo con risorse umane ed economiche incostanti nel tempo, mentre la dott.ssa Cacciola ha ribadito il rischio di una violazione del principio dell’inamovibilità del giudice naturale (dott.ssa Cacciola).
Posizione intermedia ha assunto il dott. Sabatini, evidenziando la difficoltà di inquadrare nell’ambito di un rapporto di pubblico impiego i magistrati onorari, anche qualora inseriti all’interno dell’ufficio del processo, ciò per rispondere alle sollecitazioni in tale senso del dott. Marretta.
Terminano i lavori con l’intenzione di inviare all’ufficio legislativo del Ministero una proposta condivisa da ANM e da UNIMO secondo le linee delineate dai relatori della tavola rotonda, incentrata per lo più sulla previsione nell’immediato, di un DOPPIO BINARIO di riforma, uno per i nuovi magistrati ed uno per quelli già in servizio, da disciplinare, quest’ultimo, secondo un regime transitorio che garantisca uno statuto unico, una equa retribuzione, una previdenza e una rinnovabilità dei mandati sino all’età pensionabile, con un regime di incompatibilità che garantisca la imparzialità del magistrato onorario e una attribuzione per legge degli affari di competenza, necessità, per un governo che ambisca ad ottenere efficienza della giustizia, di investire in risorse economiche ed umane senza disperdere le professionalità acquisite.
Seguirà dettagliata scheda dei lavori nei prossimi giorni.