Congresso di UNIMO – 7 novembre 2014 – Aula Occorsio – Roma

Intervento del Presidente della Corte di Appello di Roma – dott. Luciano Panzani

E un dato di fatto che la magistratura togata da sola non ce la fa, la giustizia è amministrata con lintervento essenziale della magistratura onoraria. Il termine onorario richiama un tempo remoto in cui i giudici svolgevano il loro incarico a titolo onorifico, senza retribuzione- Se si va indietro nel tempo si scopre che anche i magistrati togati nell800 non erano pagati. Si nominavano persone abbienti, sovente appartenenti alla nobiltà, perché si riteneva che non avendo bisogno di essere pagati fossero più al riparo dalla corruzione, che evidentemente era presente allora.

I tempi sono cambiati. Non so quanti sono i GOT in Italia, ma so che i giudici di pace come organico, peraltro ampiamente scoperto, dovrebbero essere 4000. Se si confronta questo numero con lorganico della magistratura ordinaria ( i magistrati togati sono circa 10.000) e si aggiungono i GOT, risulta evidente che lamministrazione della giustizia è gestita dai giudici onorari come minimo al 50%, se non di più.

Una recente circolare del CSM sullutilizzo dei GOT ha innovato rispetto al passato, ha allargato molto le maglie, consentendo di affidare ai GOT sia nel settore civile sia nel penale molti tipi di procedimento che in passato erano loro interdetti, ivi compresa la funzione di membro del collegio. Eun ritorno al passato! Sono abbastanza vecchio da ricordare i tempi in cui si chiamava il vice pretore onorario, il VPO allora non era il procuratore onorario ma il pretore onorario, a comporre il collegio. In uffici giudiziari di ridotte dimensioni si ricorreva al VPO. Io ho presieduto il Tribunale di Alba in Piemonte che, prima dellunificazione delle preture con i tribunali aveva un organico di sei magistrati oltre al presidente. Ad Alba il secondo collegio era composto con un giudice onorario. E così avveniva in molti altri uffici. Lutilizzo della magistratura onoraria, insomma, è strutturale e fondamentale per lamministrazione della giustizia.

Il sistema di retribuzione dei giudici onorari non è uniforme. I giudici di pace sono pagati a sentenza, mentre i GOT sono pagati ad udienza: entrambi i sistemi hanno risvolti negativi. Ci sono giudici di pace che cercano di non ammettere le prove, perché significa allungare i tempi del processo e ritardare il momento in cui matura il compenso. Naturalmente in questo modo si emettono provvedimenti che se impugnati sono destinati ad essere riformati.. Al contrario vi sono GOT che sono restii a svolgere attività che comportino un onere rilevante dal punto di vista della redazione dei provvedimenti.

Ci sono anche criteri di utilizzo molto differenziati. La circolare del CSM laddove prevede laffiancamento del giudice onorario al giudice togato, crea qualche problema, a mio avviso, dal punto di vista del rispetto del principio del giudice naturale precostituito per legge, perché consente che il giudice togato riservi a sé alcuni provvedimenti, nellambito della trattazione del procedimento. Ad esempio nellopposizione a decreto ingiuntivo la concessione della provvisoria esecutorietà e la revoca dellesecutorietà può essere riservata, dal togato cui si affianca il GOT, a se stesso.

Credo sia assolutamente indispensabile unificare i criteri di retribuzione e dare ai giudici di pace una diversa organizzazione. Oggi essi non hanno un struttura efficiente dal punto di vista gestionale. Ciò dipende dal fatto che sovente il coordinatore è persona che ha scelto di fare il giudice di pace, ma non ha alcuna vocazione dal punto di vista organizzativo. Io credo sia inevitabile immaginare che gli uffici dei giudici di pace abbiano dal punto di vista organizzativo una dipendenza più stretta dal tribunale e che il coordinatore sia un magistrato togato a ciò delegato dal presidente del tribunale o della corte di appello.

La mia idea della organizzazione della giustizia civile è di dare un diverso peso al ruolo del giudice di pace e del giudice onorario in generale, collegandovi la figura dello stagista o tirocinante, che è previsto che faccia uno stage di 18 mesi negli uffici giudiziari, e poi è ammesso direttamente al concorso di magistratura. Si tratta di immaginare un percorso professionale che inizia con lo stage, che prosegue attraverso concorsi a livello distrettuale che consentano lo svolgimento di funzioni di giudice onorario per un certo periodo di tempo e che si conclude con un accesso preferenziale al concorso di magistratura.

Occorre creare incentivi perché il mestiere di giudice onorario non sia unattività svolta da avvocati a fine carriera o da persone mosse da motivi particolari. Ricorso un giudice onorario di un Tribunale del Nord Italia che veniva da una città del Sud perché aveva il figlio che studiava nella stessa città in cui era GOT, e dava la sua disponibilità soltanto per le settimane in cui si tratteneva dal figlio. Eevidente che nellattuale situazione di crisi anche un contributo limitato come questo può essere utile, ma è chiaro che ai nostri Uffici servono collaborazioni a tempo pieno.

Occorre creare un meccanismo sul piano retributivo che trasformi quello che oggi viene visto come una sorta di uno strumento tampone, in un contributo allamministrazione della giustizia più serio, più razionale, più dignitoso per chi svolge questa funzione e più utile per lamministrazione della giustizia.

Occorre naturalmente fissare limiti chiari sul piano della deontologia, della serietà e dellimpegno, perché in molti casi oggi la collaborazione dei giudici onorari solleva delle perplessità che, nella prospettiva che ho indicato, non avrebbero cittadinanza.

Mi si può obiettare che i costi in questo modo lievitano in misura eccessiva.

Qui però occorre svolgere unosservazione di carattere più generale: se il Governo concorda sul fatto che migliorare lefficienza della giustizia consente di rendere più competitivo il Paese e parlo soprattutto della giustizia civile, non possiamo sempre parlare di riforme a costo zero. Dobbiamo anche investire, ma un investimento significa spesa, e dunque costi, in attesa di un ritorno in termini di competitività e di aumento della domanda e degli investimenti.

Vi ringrazio

(segue un caldo applauso!)