Le associazioni chiedono nuova convocazione del tavolo tecnico

Le associazioni chiedono la nuova convocazione del tavolo tecnico sulla magistratura onoraria.
 
 
Pochi giudici, scarso personale, e fatiscenza degli uffici giudiziari, necessari rinvii e ritardi nella risposta ai cittadini: questo il quadro che emerge dalla ricognizione operata dalla trasmissione Presa Diretta del 14 gennaio 2019, ma nota agli operatori del settore da tempo.  
 L’amara considerazione non stupisce di certo chi in questi uffici invecchia e subisce tutte le negatività riscontrate tale amara constatazione pur essendo definito un non lavoratore: i magistrati onorari, coloro  che, invece di beneficiare dei continui trasferimenti e malattie, mantenendo saldo il punto hanno “smazzato” letteralmente il carico accumulato dalle inefficienze ministeriali sono proprio loro dal 1998 ad oggi.
Quello che in pochi sanno è che, a causa di una riforma voluta fortemente dal Ministro Orlando e  non ancora modificata in meliusdal cd. governo del cambiamento, coloro che “chiudevano sempre la porta” e potevano rappresentare la continuità e la garanzia di presenza a sopperire le croniche carenze di magistrati ordinari, subiranno un drastico taglio della possibilità di impiego senza che sia compensato il mancato guadagno, ma soprattutto provocando la totale paralisi della giustizia già al collasso. 
Si pensi ai giudici onorari di tribunale a cui verrà richiesto di lavorare senza indennità, in assenza di udienza da celebrare nell’Ufficio per il processo.
Eppure la soluzione è in tasca.
Un tavolo tecnico ancora aperto  può e deve accogliere la proposta di riforma delle nostre associazioni  richiamata positivamente dalla Anm con il parere di novembre 2018, perché creata ad arte per fornire una risposta immediata non solo agli interessi sindacali ma soprattutto al cittadino: non disperdere le professionalità acquisite, aumentare la possibilità di impiego dei magistrati onorari in servizio dunque immediatamente disponibili, con congruo ristoro economico, perché si possa realizzare quanto promesso e siglato nel contratto di governo.  Del resto, lo afferma anche il Ministro in varie occasioni: i soldi ci sono… si trovino anche per i ridersdella giustizia.
Dunque, l’inattesa   inerzia e il silenzio del ministero di fronte ai sacrifici decennali di seri professionisti lavoratori nell’ombra  non può persistere, e non collima con la promessa formulata a novembre dall’on.le Morrone.
 Noi ancora ci siamo e vogliamo continuare la strada del confronto con questo governonella deputata sede,  che coinvolga tutti i soggetti interessati e che non può non essere quella del  Tavolo tecnico ufficiale e del Tavolo Politico, di cui  chiediamo la pronta convocazione, prima della inaugurazione dell’anno giudiziario,   alla presenza anche del Ministro Bonafede. 
Diversamente appare di tutta evidenza che lo stato di agitazione non possa che persistere, se non evolversi.
 
 
 
Unione Nazionale Italiana Magistrati Onorari                        Confederazione Giudici di Pace
Associazione Nazionale Magistrati Onorari               Magistrati onorari Uniti