GIudici onorari anche a farsi aggredire gratis..basta!

A.N.M.O. C.G.D.P. M.O.U. U.N.I.M.O.

Roma, 30  luglio 2019

IL  25 luglio scorso il Ministro Bonafede annunciava al Senato il deposito del progetto di legge volto a modificare la riforma Orlando sulla magistratura onoraria. 

Non possiamo non stigmatizzare  la perseveranza nella erronea affermazione trattarsi di proposta condivisa con le associazioni, mentre in realtà si è predisposto, al di là della proposte offerte al tavolo tecnico,  qualche leggero “ritocco” senza sostanziali variazioni in relazione ad una riforma punitiva verso la magistratura onoraria in servizio,  atta a sancire un destino di inesorabile privazione di tutele e di riconoscimenti  connotato da soli doveri e pochi diritti.

 Non possiamo ignorare che ogni magistrato onorario quotidianamente e con grande spirito di servizio è chiamato ad espletare le stesse funzioni ed attività svolte dal magistrato professionale, figura con la quale condivide  oneri e rischi, e da cui invece viene a differenziarsi quanto a tutele basate tuttavia sulla medesima funzione esercitata. 

È di assoluta evidenza e fonte di notevole sconcerto la negazione costante e continua di pur minime concessioni sul tema della previdenza, assistenza e della indennità di rischio.

Il rischio. 

Accade, a mero titolo esemplificativo, che nello stesso giorno in cui il Ministro Bonafede distrattamente leggeva il discorso sulla presentazione del disegno di legge sul tema, la nostra collega Anna Puliafito, giudice onorario di tribunale subisse una  grave minaccia di morte aggravata dall’uso di un coltello, e che solo grazie al solerte e professionale intervento delle forze di polizia il soggetto,  che annunziava il proprio intento,  fosse fermato e assicurato alle necessarie cure immediate.

Ogni giorno i magistrati, onorari e professionali, corrono rischi concreti inerenti la funzione esercitata, eppure ogni volta che si è sollecitato un intervento serio del legislatore, che si spogliasse del terrore di rendere giustizia all’unica categoria in Italia per cui l’art. 3 della Costituzione sembra non dover operare,  la risposta è stata: non avete alcun diritto, NON siete lavoratori.

Invece, il tema della sicurezza dei magistrati onorari, finora semplicemente obnubilato da elementi di dettaglio o da conflittualità di bandiera, oggi deve divenire obiettivo comune ed ineliminabile della nostra lotta di categoria, senza se e senza ma.

Anche il mestiere, o il non mestiere, che ogni magistrato onorario svolge ogni giorno è attività pericolosa, e come tale va retribuito ed indennizzato,  va inserito nell’ambito di una globale valutazione di rischio e nella organizzazione della sicurezza parimenti a quello del magistrato professionale.

Uno STATO che elevi da sudditi a rango di cittadini la propria popolazione non può ignorare la serietà del tema e nascondersi dietro un leit motivad oggi non più credibile, non c’è carenza di bilancio che possa giustificare la mancanza di sicurezza di chi, a qualunque titolo, operi per la giustizia. 

Non è più accettabile che in nome del risparmio di bilancio il Ministro imponga addirittura che il magistrato onorario di tribunale, per guadagnare la misera doppia indennità, debba lui sorvegliare i locali degli uffici ormai spogli del personale che prevenga azioni pericolose di soggetti privi di controllo!

Non possiamo più accettare questo disinteresse per la vita dei magistrati onorari e per questo annunciamo mesi di proteste ben più forti di quanto finora espresse!

Nel rinnovare la nostra solidarietà alla collega, ribadiamo la necessità di un celere riscontro sul tema della sicurezza e della corresponsione della indennità di rischio alla magistratura onoraria.

I direttivi.

L’ARTICOLO: http://www.lanotiziagiornale.it/giudici-onorari-anche-farsi-aggredire-e-gratis-a-civitavecchia-bloccato-uno-squilibrato-che-voleva-accoltellare-un-magistrato/