Il NON lavoro dei magistrati onorari

IL NON lavoro dei magistrati onorari

 

Non sono lavoratori, per l’ufficio legislativo del Ministero della NON-Giustizia, i 5000 magistrati onorari addetti alle medesime funzioni di giudici e pubblici ministeri di udienza che, negli ultimi 20 anni, hanno sorretto le sorti del sistema giustizia, pronunciando milioni di sentenze e assumendo le parti della accusa nei milioni di processi monocratici di Tribunale e di giudici di pace.

Eppure, grazie ai magistrati onorari NON lavoratori, il  Ministro Orlando ha potuto vantarsi della rapida scalata dal 47 posto dell’Italia quanto a produttività nel settore della giustizia civile, e, quando richiesto di spiegare i suoi progetti di fronte alle legittime proteste dei magistrati NON lavoratori, ha replicato NON essere un problema suo, di fatto, scaricando la responsabilità sul MEF, sul Ministro PADOAN.

L’Italia, si sa, è il paese degli “scarica barili” per chi ha le responsabilità di governo”

Al contrario,  i “barili” se li caricano i NON lavoratori che, in questo caso, ogni giorno spendono il loro NON tempo, pagando il loro NON pedaggio autostradale e la NON benzina, per andare a trascorrere il loro tempo libero, per un NON lavoro su cui si basa tutto il sistema giustizia.

La misura però del barile scaricato è colma! I 5000 magistrati onorari NON lavoratori, senza tutele previdenziali, senza maternità, onerati di doveri del pari dei corrispondenti magistrati professionali, sottoposti a rigorose valutazioni di professionali per ritardi nei depositi di sentenze, nel caso di giudici onorari di Tribunale, eppure NON  retribuite, precettati in caso di scarsa disponibilità a sostituire i pubblico ministeri in udienza monocratica, questi NON lavoratori ora pretendono che il Ministro e il governo tutto rispettino le promesse, rispettino i principi dei trattati europei.

Eppure la NON Commissione Europea,  chiudendo in senso negativo l’EU-Pilot per lo Stato italiano e di fatto manifestando l’intenzione di condannare l’Italia per gravi discriminazioni, ha chiarito che i magistrati onorari sono qualificati come lavoratori ai fini del diritto dell’Unione Europea!

Non mancheranno gli interlocutori europei di osservare che il decreto attuativo della riforma, prospettato dal governo, NON è affatto progettato per rendere giustizia a questi NON lavoratori che hanno obbedito ai loro   capi degli uffici, adempiendo quotidianamente a NON doveri,  ma anzi, aggraverà ineluttabilmente il funzionamento del sistema.

Alle stesse conclusioni si è pervenuti all’incontro tra l’0ttava commissione del C.S.M. e le associazioni unite della categoria, tenutosi il 22 maggio scorso, da cui è emersa la necessità di impiego maggiore dei m.o. per evitare disfunzioni del sistema; la necessità di una  retribuzione adeguata, ritenendosi quella di euro 16 mila annui lordi e priva di previdenza a carico dello Stato, incongrua alle funzioni svolte, anche perché, come ammesso, dal rappresentante della Anm presente,   nei termini imposti dall’ufficio legislativo e dal Ministro, la riforma non farà “scampare l’Italia dalla procedura di infrazione”.

I NON lavoratori magistrati onorari invitano il Ministro Padoan, chiamato in causa, a dare le giuste risposte,  e il  Ministro Orlando a realizzare quanto promesso in aprile, all’esito del parere del Consiglio di Stato: la strada stretta!

Roma, 24 maggio 2017

Unione Nazionale Italiana Magistrati Onorari, Confederazione Giudici di Pace, Federmot, MOU

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